Del clericalismo, che papa Francesco denuncia quasi quotidianamente come un male della Chiesa, sono vittima anche i chierici, e non da oggi: “In Vaticano venivo quotidianamente compatito per essere il vice di un laico, mi dicevano ‘solo un passionista può sopportare una cosa del genere’”, ha raccontato padre Ciro Benedettini, vicedirettore della sala stampa vaticana scelto da Joaquin Navarro Valls, durante la recente commemorazione in Vaticano del “portavoce” di Giovanni Paolo II, scomparso nel 2017. “Il nostro – ha spiegato padre Ciro, per undici anni vice di Navarro – non era un rapporto tra sacerdote e fedele, lui ha sempre rispettato il mio essere sacerdote, ma il nostro era un rapporto di lavoro”.
Una riflessione sul rapporto tra media e Santa Sede è poi venuta da padre Federico Lombardi, successore di Navarro alla direzione della sala stampa vaticana, e che ha collaborato con lui da molto prima, per le sue responsabilità al Centro televisivo vaticano e alla Radiovaticana: “C’è un modo in cui la istituzione nella sua macchinosità opera e che non sempre si concilia con le esigenze della comunicazione. Il rapporto con i giornalisti è un bel tema, ve lo assicuro, tutti quelli che si occupano di questo hanno delle responsabilità da assumersi personalmente, e Navarro se le è assunte”.
La commemorazione, il 24 maggio scorso, ha radunato in sala stampa vaticana amici e colleghi di Navarro – laico e soprannumerario dell’Opus Dei – e si è conclusa con la inaugurazione di una targa che intitola al giornalista spagnolo che rivoluzionò il modo di comunicare della Santa Sede la sala di lavoro dei giornalisti, quello spazio centrale e allungato dove i portavoce sono soliti affacciarsi per comunicare con i media, e dove si appoggiano i rappresentanti di quelle testate che non hanno una postazione fissa nella sala stampa.
Ha moderato l’evento il direttore ad interim della sala stampa, Alessandro Gisotti, mentre Valentina Alazraki di Televisa e il fratello di Navarro, Rafael, ne hanno tratteggiato a loro volta un ricordo. Mi hanno colpito soprattutto le riflessioni dei due preti-giornalisti. Da padre Ciro anche una ulteriore e laicissima osservazione, che conforta non poco: “Mi sono permesso di accennare a qualche aspetto meno felice – ha detto a proposito del suo ricordo del portavoce di papa Wojtyla – perché nessuno di noi è perfetto, l’affetto verso Navarro c’è ed è sincero, ma non devo mica fare il postulatore della sua causa di beatificazione”.
© 2019 Giovanna Chirri