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E’ POSSIBILE COSTRUIRE UN MONDO COME LO IMMAGINA DIO? PAPA E LUTERANI, SPERANZA CONTRO DISINCANTO

“Si può ancora credere alla possibilità di un mondo nuovo, più giusto e fraterno?” si chiede il papa nell’inedito che chiude “Il cielo sulla terra”, appena pubblicato dalla Lev. Ma la risposta è già nella prefazione, firmata dal segretario generale della federazione luterana mondiale, Martin Junge. Questi infatti ritiene “un movimento dalla preghiera all’azione” quanto vissuto da cattolici e luterani nel 2016 a Malmo, in Svezia, dove insieme hanno celebrato i cinquecento anni dalla Riforma di Martin Lutero. Il “comune servizio al mondo” testimoniato in quella occasione dalle due confessioni cristiane mostra la possibilità, scrive l’esponente luterano, di “immaginare e costruire un mondo così come lo immagina Dio”. “E questa – afferma Junge – è oggi la speranza, mentre l’umanità si confronta con gli effetti della pandemia e del Covid-19 e affronta le sfide della devastazione ecologica, della crescente ineguaglianza e del sottostante peccato di indifferenza”.
“Il cielo sulla terra. Amare e servire per trasformare il mondo” è pubblicato dalla Lev nella collana ecumenica “Scambio di doni”, e in circa 300 pagine raccoglie parole e testi di papa Francesco sull’amore e l’impegno dei cristiani. Amplissima la sezione tratta dall’enciclica “Fratelli tutti”, che l’editore considera “il cuore della raccolta” “nel contesto di questo tempo particolare della pandemia globale di Covid-19”. La prefazione del cileno Junge è di interesse anche per la vicinanza alla prospettiva di Bergoglio data dalla comune origine latinoamericana. E le parole del pastore luterano disegnano una idea dell’unità dei cristiani molto profonda e dinamica. Un ecumenismo che, di fronte alle “numerose forze centrifughe” che rischiano sempre “di separare l’intera famiglia umana”, invita a confidare, “pieni di fede, nella forza centripeta del Battesimo”.
Nell’inedito conclusivo papa Francesco si chiede: “dobbiamo prendere dunque atto che il mondo è immodificabile, con le sue ingiustizie e che ‘gridano vendetta al cospetto di Dio’? E a noi uomini di Chiesa resta solo il compito i predicare passiva rassegnazione o enunciare con doverosa ripetitività principi tanto veri quanto astratti?”. Papa Beroglio ricorda quindi “la forza trasformatrice del cristianesimo nel divenire della storia”, una forza indispensabile oggi nella nostra “società del disincanto”. Indispensabile come “la speranza”.

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© 2019 Giovanna Chirri

© 2020 Giovanna Chirri