Luigi Accattoli, 77 anni, caro collega, vaticanista di lungo corso e chiara fama, è tornato a casa dall’ospedale San Giovanni: “grazie per gli auguri di guarigione – mi dice – è stata dura, ho immaginato di morire, ma forse per questo giro l’ho scampata, ancora il fiato non mi basta, ma non ho più bisogno della maschera dell’ossigeno…” Sul suo blog ha raccontato giorno per giorno la malattia, contratta dalla moglie Isa che è maestra, e inizialmente curata in casa. Contrariamente ai tanti della prima ondata di Covid, in ospedale poteva comunicare grazie al telefono e anche ricevere l’eucaristia quasi tutti i giorni. Trovate il racconto all’indirizzo www.luigiaccattoli.it.
Ora che ha sta recuperando forze Gigi – che è stato vaticanista prima di Repubblica e poi del Corriere della Sera – chiede a lettori, colleghi ed amici di segnalare materiale per le “Storie di pandemia”, capitolo 22 del suo blog, intitolato “Cerco fatti di Vangelo”, una ricerca a cui Accattoli si dedica da almeno un paio di decenni. Per le Storie ha anche ricevuto il premio di giornalismo Ucsi. “Queste storie – mi ha spiegato a proposito delle esperienze di Covid – le chiamo ‘fatti di Vangelo’ ma so bene che spesso chi li pone non lo fa in risposta alla vocazione cristiana ma alla vocazione d’uomo. C’è un insegnamento nel fatto che in profondo le due vocazioni s’incontrino. E’ anche cercando quell’insegnamento che accanto ai semi seminati dall’una conviene adoperarsi a onorare quelli dell’altra”. Prima della malattia ne aveva raccolti e pubblicati cinquantacinque, “l’incoraggiamento che trasmettono – afferma – è il dono di questa stagione tribolata e io mi propongo di segnalarlo con l’arte del giornalista che è quella della narrazione dei fatti”.
“Le storie portatrici di un elemento testimoniale vivo – racconta – le cerco nei quotidiani e nei periodici, nei socials, prendendo appunti quando seguo i telegiornali, tra i colleghi giornalisti e tra gli amici. Le chiedo a medici e infermieri. Le chiedo anche a voi che leggete. Trascrivo le interviste in voce e in video che trovo nella Rete”.
Con piacere segnalo anche ai miei lettori le “Storie di pandemia” e chiedo a chi ne ha la possibilità di contribuire al lavoro di Gigi. Al quale, con affetto e amicizia, auguro di rimettersi preso in piena forma.
© 2019 Giovanna Chirri