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Chi sono

Sono la giornalista che ha dato per prima al mondo la notizia della rinuncia di Benedetto XVI al pontificato. Per oltre trenta anni sono stata giornalista di agenzia, e dal ’94 sono accreditata presso la sala stampa della Santa Sede, e quindi “vaticanista”. Ho seguito e seguo:  i papi; la Chiesa italiana; le altre Chiese cristiane e le altre religioni presenti in Italia; i rapporti tra la Santa Sede e le diplomazie mondiali; i temi di interesse internazionale collegati al ruolo delle religioni e alla pace. Come giornalista di agenzia mi era più facile seguire i papi molto da vicino, a Roma e in decine di viaggi in Italia e fuori d’Italia; oggi che sono freelance ho più difficoltà a farlo, anzi spero che anche questo blog possa aiutarmi nei miei sforzi: è per questo che, spinta soprattutto da mio marito e incoraggiata da mio figlio, ho deciso di tornare “sul filo”.  Mi sostiene il fatto che, anche da freelance,  la mia formazione ignaziana continui ad agevolarmi nella comprensione del primo papa gesuita della storia.

Faccio parte del Comitato Giornalismo e Tradizioni Religiose, istituito presso l’Università della Santa Croce.

Mi piace molto leggere, sono una lettrice onnivora e accanita. Me la cavo a scrivere, nel senso che scrivo con molta rapidità, cercando di non rinunciare alla precisione e a un buon italiano. Per l’agenzia Ansa ho scritto più di trentamila pezzi, dal ’94 come vaticanista, e dall’87 al ’94 per i servizi Scientifico, Speciali, Diplomatico. Tra i miei libri, “Ragazzi, vi racconto papa Wojtyla” (Lev) e “L’ultima parola, fatti e parole di Benedetto XVI che hanno cambiato la storia” (San Paolo). Ho collaborato con uno scritto a “Giornalismo e religione”, curato da don Giuseppe Costa per la Lev; ho partecipato al seminario sulla geopolitica di papa Francesco tenuto  nel 2017 presso Civiltà cattolica, i cui interventi sono confluiti nell’”Atlante di papa Francesco”, curato da padre Antonio Spadaro e pubblicato da Marsilio.

Prima di lavorare all’Ansa, ho collaborato con i Quartieri del “Messaggero”, la cronaca nazionale di “Repubblica”, la rubrica “Libri novità” di “Radio Tre”, il settimanale “Avvenimenti”. Prima di diventare professionista ho fatto parte della redazione di “Cristiani nel mondo”, il periodico delle Comunità di vita cristiana (CVX) italiane. Nei primi anni Duemila ho tenuto lezioni di giornalismo presso la scuola elementare “Maurizio Poggiali” di Roma.

Mi suona buffo raccontarlo, ma ho vinto diversi premi: il Premiolino, che è il più antico premio di giornalismo italiano e mi ha consentito di stringere la mano al sindaco di Milano, che allora era Pisapia, e di visitare la Pinacoteca di Brera; la menzione speciale al premio Biagio Agnes, che non ho potuto ritirare personalmente perché il mio caporedattore mi ha messo in turno nel giorno fissato impedendomi di lasciare Roma; il Portopalo-Più a sud di Tunisi, con la motivazione più bella; il Buone notizie, consegnato a Caserta dopo una visita della splendida reggia; il Napoli Città della pace, e Napoli è una città che amo molto; lo Sciarpa d’oro, istituito dagli ex alunni del mio liceo, e ritirato – che emozione – nello stesso cortile dove facevamo ginnastica al ginnasio.  Ricordo con simpatia tutte le persone che ho conosciuto e incontrato in occasione delle premiazioni, una riserva di umanità e vivacità che dà senso al contraddittorio mondo dei premi.

Sono diplomata al liceo Visconti di Roma,e sono tenacemente convinta del valore degli studi classici: dall’11 febbraio 2013 nessuno può dirmi che il latino e il greco non servano a niente, e questa resta una bella soddisfazione. Ho una laurea in filosofia teoretica, e apprezzo l’intelligenza e la volontà di pensare con la propria testa. Ho un master in giornalismo, conseguito alla Luiss, dopo due anni di frequenza quotidiana obbligatoria e una tesi sperimentale sulla introduzione della informatica nei giornali, (a quattro mani con Loredana Bartoletti), relatore Sergio Lepri.

Sono nata nel ’59 a Roma, una città che adoro, ma ho radici sarde, toscane e liguri: un miscuglio si sangue, caratteri, culture e manie che alla fine a me non sembra tanto male, non so a voi.  Dall’82 sono sposata con Mimmo, compagno di liceo, di attività politica,  e poi di università. Abbiamo tre figli: Luca è con noi, mentre Flavia e Marco ci aspettano in cielo.

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© 2020 Giovanna Chirri